Lafti® L10 e immunità
Da Lallemand Health Solutions un probiotico per il supporto del sistema immunitario
Come noto i probiotici sono microrganismi vivi e non patogeni che somministrati in quantità adeguate sono in grado di colonizzare il tratto gastrointestinale e possono conferire benefici salutistici all’ospite. Il principale effetto dei probiotici, anche fotografato dalle linee guida del Ministero della Salute, riguardano il benessere e l’equilibrio dell’apparato gastrointestinale; in effetti il microbiota intestinale è un vero e proprio organo simbionte che contribuisce allo svolgimento di molte attività dell’intestino:
- metabolismo ed assorbimento dei nutrienti;
- stimolazione e protezione della mucosa e preservamento della barriera intestinale;
- regolarizzazione dell’alvo.
L’assunzione di probiotici è poi particolarmente utile per compensare condizioni non fisiologiche come coliti, diarrea da antibiotici e del viaggiatore; i microrganismi commensali sono infatti in grado di contrastare la proliferazione dei patogeni per competizione diretta sulle mucose e per inibizione della crescita, competendo per nutrienti e attraverso la produzione di batteriocine.
Il microbiota e i probiotici svolgono anche un ruolo molto importante nell’ambito dell’immunomodulazione. Presso l’intestino si trova un importante distretto del sistema immunitario, il GALT (Gut-Associated Lymphoid Tissue, Tessuto Linfoide Associato all’Intestino); la funzionalità del GALT condiziona lo stato immunitario dell’organismo e dipende molto strettamente dallo stato di salute del microbiota e della mucosa intestinali. I microrganismi probiotici sono quindi in grado di supportare la capacità dell’organismo di rispondere alle infezioni, in particolare quelle tipiche della stagione invernale (influenze e raffreddori). Tra i probiotici che si sono dimostrati maggiormente in grado di svolgere questa funzione c’è il ceppo Lactobacillus helveticus Lafti® L10 di Lallemand.
Questo ceppo, sicuro e ben caratterizzato, è stato valutato in numerosi studi per la capacità di prevenire e ridurre la severità di malattie invernali.
Studi scientifici
Studi in vitro e in vivo hanno innanzitutto evidenziato la capacità del ceppo di aderire a linee cellulari intestinali, di inibire microrganismi patogeni e di stimolare risposte citochiniche in animali modello.
Diversi gruppi hanno poi condotto studi clinici nell’uomo per valutare la capacità di Lafti® L10 di modulare parametri della risposta immunologica, di prevenire fenomeni patologici e possibilmente di ridurne la gravità. Gli studi sono stati condotti in popolazioni caratterizzate da elevata suscettibilità a queste sindromi stagionali, quali:
- atleti, anche d’élite
- studenti universitari.
È noto che l’intenso sforzo fisico può compromettere la salute dell’individuo, ad esempio riducendo il corredo anticorpale (IgA salivari), aumentando lo stress ossidativo e favorendo la recidiva di infezioni virali latenti. Gli studenti sono invece una categoria tipicamente esposta per via dello stress da esami e a causa dell’intensa vita comunitaria.
Studio in atleti (1)
Nel primo studio condotto (1) gli autori hanno valutato gli effetti della somministrazione di Lafti® L10 (20 miliardi di cellule vive/die) per 1 mese proprio su una popolazione di atleti allenati; una parte dei soggetti erano, per propria ammissione, “affaticati” (n=9), mentre l’altra in condizioni “normali” e in salute (n=18); la maggior parte degli atleti affaticati erano anche soggetti a frequenti re-infezioni da EBV.
Le due sotto-popolazioni di atleti mostravano un livello di IFNγ secreto dai linfociti in coltura più basso nei soggetti affaticati rispetto a quelli sani (p=0.02). Dopo 4 settimane di trattamento i livelli di questo parametri sono risultati incrementati, raggiungendo livelli paragonabili tra le due sotto-popolazioni valutate; l’incremento negli atleti affaticati, nell’ordine del 300%, è risultato statisticamente significativo (p=0.01). Nel caso degli atleti in salute, invece, si è osservato un incremento significativo di IFNγ misurato nella saliva. L’interferone-γ è una citochina linfocitaria critica per il sistema immunitario e coinvolta a vari livelli nella difesa dell’organismo, in particolare da infezioni virali.
Studio in atleti (2)
Lafti® L10 è stato impiegato anche in un altro studio (RCT in doppio cieco) volto alla valutazione della condizione immunologica in atleti sottoposti ad intensa attività fisica (2). A questo studio hanno partecipato atleti d’élite di vari sport, tutti campioni nazionali o europei nelle proprie discipline; 39 di essi hanno concluso il trial, avendo assunto Lafti® L10 (n=20) o un placebo (n=19) per 14 settimane durante il periodo invernale. Gli atleti hanno monitorato il proprio stato di salute valutando incidenza, gravità e durata dei cosiddetti URTI (eventi patologici delle vie respiratorie superiori, Upper Respiratory Tract Illness). Questi eventi possono compromettere le tabelle d’allenamento e quindi la preparazione in atleti d’élite.
Parametro | Lafti® L10 | Placebo | p value |
Proporzione di atleti che hanno riportato episodi respiratori | 12/20 | 11/19 | 0,897 |
Durata (n. di giorni) | 7,25±2,90 | 10,64±4,67 * | 0,047 |
Gravità degli episodi | 110,92±96 | 129,73±40,33 | 0,078 |
Numero di sintomi per episodio | 4,92±1,96 | 6,91±1,22 * | 0,035 |
Numero di medicamenti/integratori per episodio | 1,17±1,11 | 1,91±0,94 | 0,101 |
Numero di giorni di medicamento per episodio | 3,67±4,33 | 7,55±5,84 | 0,166 |
Numero totale di giorni con malattia | 88,00 | 132 * | 0,000563 |
La durata media degli episodi URTI sì è ridotta significativamente (vedere tabella) nei soggetti trattati con Lafti® L10: 7.25 giorni di durata media rispetto ai 10.64 del placebo (p=0.047). Anche il numero di sintomi per episodio si è ridotto in modo significativo: da 6.91 sintomi per episodio nel placebo a 4.92 nei soggetti trattati con il probiotico (p=0.035). Per quanto riguarda la gravità media degli episodi intervenuti, si è osservato un trend statistico (p=0.078) verso la riduzione della gravità.
Dallo studio è emersa una tendenza statistica verso una riduzione della popolazione di atleti che hanno indicato impedimenti nell’allenamento (p=0.054) quando trattati con probiotico.
Gli atleti partecipanti allo studio hanno anche completato un questionario di autovalutazione soggettiva a vari parametri sullo stato dell’umore e della condizione fisica in genere (POMS), prima e dopo il trattamento con probiotico e placebo; da tale questionario è emerso un aumento significativo dello stato di vigore fisico negli atleti trattati con probiotico, ad indicare potenzialmente un effetto attribuibile al trattamento con Lafti® L10 sulla condizione psico-fisica degli atleti.
Studio in atleti (3)
In una successiva pubblicazione dallo stesso gruppo (3) sui medesimi atleti si è osservato (vedi figura) come nel periodo di 14 settimane ci sia stata nel ramo del placebo una significativa riduzione del livello di IgA nella saliva (-28% p=0.02). Come già anticipato, le IgA costituiscono un’importante prima linea di difesa multifunzionale contro diversi tipi di infezione (batteriche, virali, fungine). Il trattamento con Lafti® L10, invece, ha determinato una parziale soppressione (quantificabile nell’ordine 35% rispetto al placebo) della riduzione dei livelli delle IgA, che a fine studio sono rimaste a livelli non statisticamente distinguibili da quelli della baseline (-8.7%, p=0.34), indicando una migliore conservazione delle IgA e una possibile protezione da fenomeni respiratori.
Studio in studenti universitari
In un altro studio del 2005, l’effetto della somministrazione di L. helveticus Lafti® L10 è stato valutato anche in una coorte di studenti universitari. Lo studio RCT è stato completato da 285 studenti con un’età compresa tra 18 e 25 anni, che hanno assunto 5 miliardi di cellule vive/die di Lafti® L10 o un placebo indistinguibile per 10 settimane consecutive. Ai volontari è stato richiesto di completare ogni giorno un questionario di valutazione della salute indicando se si era malati e di classificare la gravità dei sintomi (suddivisi tra locali e sistemici).
Lo studio ha permesso di apprezzare una differenza significativa nel numero complessivo di sintomi sistemici tra i due gruppi: 1323 per il ramo del placebo contro 1179 per il gruppo trattato con il probiotico (-11%, p<0.01 con test Chi-quadrato). Si è anche osservata una riduzione della severità dei sintomi registrati, con una concomitante riduzione dell’assunzione di medicamenti (principalmente paracetamolo): gli studenti del controllo ne hanno assunti per 367 giorni contro i 283 del gruppo trattato con probiotico (p<0.01).
Bibliografia
- Clancy RL, Gleeson M, Cox A et al. (2006) Reversal in fatigued athletes of a defect in interferon-γ secretion after administration of Lactobacillus acidophilus. Br J Sport Med 40:351-354;
- Marinkovic DM, Minic R, Dikic N et al. (2016) Lactobacillus helveticus Lafti® L10 supplementation reduces respiratory infection duration in a cohort of elite athletes: a randomized double-blind placebo-controlled trial Appl Physiol Nutr Metab 41(7):782-9.
- Michalickova DM, Kostic-Vucicevic MM, Vukasinovic-Vesic MD (2017) Lactobacillus helveticus Lafti L10 Supplementation Modulates Mucosal and Humoral Immunity in Elite Athletes: A Randomized, Double-Blind, Placebo-Controlled Trial. J Strength Cond Res. 31(1):62-70